La Giuria della settima edizione del Premio Letterario Città di Melegnano presieduta da Benedetto Di Pietro per la Sezione Poesia e da Alessandra Crabbia per la Sezione Narrativa, ha stabilito la seguente classifica finale:
SEZIONE POESIA
- 1° classificato: Alessandro Bacci di Tavarnelle Val di Pesa (FI) con “La guerra più lunga”.
Motivazione della Giuria: «Partendo da una forma di immanente pessimismo, Alessandro Bacci affida ai suoi versi messaggi di denuncia del degrado sociale. Il percorso poetico affronta situazioni variegate in uno spazio confinato da un elemento comune, un muro, per approdare ad una considerazione che diventa analisi del comportamento dei giovani che li vede protagonisti di trasgressione nelle scuole e sulle strade il sabato sera. Un messaggio forte è dato nell’ultimo verso della lirica: “…la pace è la guerra più lunga”. I fatti attuali e contingenti fanno riflettere sul significato stesso della parola “pace”, il cui contrario come facilmente si evince non è soltanto la guerra in cui si usano le armi convenzionali, ma anche quella che tutti i giorni siamo costretti a combattere perfino nei luoghi deputati per definizione alla pratica e godimento della pace, come la casa e la scuola».
Benedetto Di Pietro
Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 100 copie gratuite – Targa di riconoscimento – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it
- 2° classificato: Andrea Sacchetti di Vasto (CH) con “Il senso delle cose”.
Motivazione della Giuria: «Il poeta s’interroga su problematiche che da sempre sono state oggetto di ricerca filosofica. E lo fa con la contatazione espressa da Eraclito: “panta rhêi”, tutto scorre. La fine del percorso è che pur nella sua imperfezione e con tutti i problemi che lo assillano, questo mondo “…è il migliore dei mondi” dell’universo e “questa è la vita che dobbiamo vivere”. Nonostante la rassegnazione necessaria per un vivere accettabile, in cui l’uomo può fare poco, bisogna tenere presente che tutto ciò che sarà fatto in vita sarà registrato in un libro eterno a testimonianza dell’esistenza di ognuno».
Benedetto Di Pietro
Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 50 copie gratuite – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it
- 3° classificato: Vanes Ferlini di Imola (BO) con “Il tempio del silenzio”.
Motivazione della Giuria: «La constatazione del degrado ambientale diviene per Vanes Ferlim motivo di scelta esistenziale: la rinuncia dell’utilizzo di ogni espressione del progresso in favore del silenzio. La parola vista in genere come il bene più importante di cui ogni uomo è dotato, diviene “una scorza/che risveste la polpa pulsante dell’esistenza.” Il silenzio va ricercato nel tempio che esiste in noi stessi, ed è meditazione che tra l’altro “dilava gli affanni…sradica le frustrazioni”. Una proposta quindi di estraniamento rispetto a quanto ci succede attorno, visto come elemento necessario per entrare in noi stessi e riscoprire le cose che hanno valore».
Benedetto Di Pietro
Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 50 copie gratuite – Targa di riconoscimento – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it
- 4° classificato: Remo Smacchia di Ladispoli (Rm) con Il sonno occidentale.
Motivazione della Giuria: «Con una visione protetta dalle mura domestiche, il poeta si pone davanti ai fatti dei nostri giorni, in cui la guerra aleggia sovrana senza porre condizioni sui suoi effetti. Il messaggio ci giunge chiaro e forte: non possiamo nasconderci di fronte a ciò che sta succedendo nel mondo, né schierarci dalla parte di chi intende affermare che soltanto la civiltà occidentale sia quella giusta. L’appartenere a questa, o quella, parte del mondo non esime l’uomo dal dover riconoscere i drammi degli altri e contribuire ad evitarli».
Benedetto Di Pietro
Vince Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it – Buono valido per 50 copie omaggio in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit.
- 5° classificata: Maria Rosaria D’Alfonso di Battipaglia (SA) con “Non so se l’anima”.
Motivazione della Giuria: «Il senso di insoddisfazione procurato dalla vita moderna fa sì che l’uomo si rivolga alle cose dello spirito. La poetessa affida ai suoi versi la conclusione di un percorso interiore: la convinzione sull’esistenza dell’anima come parte divina – quindi facente parte del Bene per difinizione – e nel contempo il dubbio sulla sua influenza sull’agire dell’uomo, visto che spesso egli è vittima anche di eventi che non possono essere attribuiti ai suoi simili. Comunque vada, ed escludendo il libero arbitrio agostiniano, la D’Alfonso s’interroga sul fine dell’uomo che è quello di operare “in questa perduta valle per aprirsi una foce“».
Benedetto Di Pietro
Vince Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it – Buono valido per 50 copie omaggio in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit.
Vincono Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it – Buono valido per 50 copie omaggio in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit i seguenti autori:
- 6° class.: Patrizia Chelini di Roma con “Dolce un battito mi prende”;
- 7° class.: Livia Corona di Milano con “La terra promessa”;
- 8° class.: Arnaldo Taverna di Milano con “Rispolveriamo ricordi”;
- 9° class.: Federico Fieri di Prato con “La polvere degli innocenti”;
- 10° class.: Federica Tisato di Padova con “L’albero di noci”.
SEZIONE NARRATIVA
- 1° classificato: Maurizio Paganelli di Bora di Mercato Saraceno (FC) con Il Presepe.
Motivazione della Giuria: «Una busta nella quale è racchiusa una sentenza di vita o di morte, una busta nella quale fredde analisi cellulari hanno l’inderogabile presenza dell’intrusione dell’inevitabile. Per il protagonista del racconto è l’occasione triste e inesorabile di sperare ancora nella catarsi di un miracolo stanco. Ma la guarigione vera che egli matura è la consapevolezza di ciò che di prezioso ha smarrito nel corso degli anni: la coscienza attonita e stupita di ciò che di vero ha sepolto nell’ostinarsi a perseguire le vie della pura ratio. Egli viene colto dalla solitudine amara imposta dalla sua inadeguatezza all’amore, trascurato per la carriera e una sorta di passivo fatalismo. Ecco questo nomade dell’anima che cerca nei luoghi antichi una consolazione irreperibile. Ma la malattia vera è l’aver smarrito il senso della umanità spicciola, il senso autentico del dolore. E d’improvviso e magicamente, un presepe in una vetrina lo riporta all’infanzia, e gli porge inaspettatamente il folle coraggio di ricominciare ad amare ciò che lui ha poco amato. Ed è un attimo di meravigliosa ed estatica esplosione, quando, all’apertura della busta, con il suo verdetto, egli sconfigge la morte, decidendo di vivere pienamente le sue passioni, i riscattarsi dal grigio della vita, e di amare l’esistenza fino all’ultimo respiro».
Alessandra Crabbia
Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 100 copie gratuite – Targa di riconoscimento – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori e su Internet Club.it
- 2° classificata: Maria Luisa Bertolini di Bologna con Il lungomare di Mentone.
Motivazione della Giuria: «Sembra quasi in questo racconto di percepire gli odori marini, il sole sulla pelle, i pensieri in volo della protagonista, che si intrecciano ai sapori francesi di una giornata particolare. L’autrice sa cogliere con una lucidità sconcertante i particolari di ciò che la circonda, ma anche trarre da se stessa con composto, intelligente e ironico distacco, il meglio della sua indipendenza emotiva, raggiunta dopo illusioni e disillusioni. Volando tra i ricordi di atmosfere passionali o di conoscenti ridicoli e saccenti, ecco uscire la sua saggezza pagata a caro prezzo: l’amore va, viene, nulla d’eterno può esistere per una donna intelligente. Ed è questo senso dell’impermanenza della vita, a insegnarle l’accettazione, a darle il gusto delle piccole grandi cose, e a non sentirsi prigioniera delle consuetudini. Essere una donna libera e consapevole è una conquista impagabile».
Alessandra Crabbia
Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui le verranno assegnate 50 copie gratuite – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori e su Internet Club.it
Motivazione della Giuria: «New York, le sue luci che appaiono a Charles sporche e malate: l’uomo disperato segnato da terribili e antiche sciagure, diventa il simbolo di una esacerbata solitudine. In una ricerca che è la motivazione velenosa della sua stessa misera esistenza, lo scorgiamo attraversare una città percepita come crudele, perché piena dei ricordi strazianti di chi ha perso le persone che più amava in una sentenza senza appello. L’estraneità agli altri esseri umani, l’impossibilità di resurrezione, il suo degrado fisico, hanno un’unica consolazione, l’amico Jack, che diventa il triste simbolo dei diseredati, l’unico calore che può riempire le viscere di Charles. L’autore descrive questa disperata e affannosa ricerca fino alla fine, quando, in un sorprendente colpo di scena, ritrovato l’amico, abbraccerà di nuovo tutto il dramma della vita».
Alessandra Crabbia
Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 50 copie gratuite – Targa di riconoscimento – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it
Vincono Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista :Il Club degli autori e su Internet Club.it – Buono valido per 50 copie omaggio in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit i seguenti autori:
Motivazione della Giuria: «In una prosa ironica, graffiante e scattante, l’autore descrive un fantomatico incontro di tennis a Wimbledon. Sa dosare la frenesia degli spettatori e le emozioni intime, feroci, e tuttavia profondamente umane dei giocatori. Narra l’assurdo del caso, trascolora la realtà dandole una tonalità surreale, e analizza l’abitudine alla vittoria che rende a volte ciechi e storditi dal proprio ego. Al tempo stesso studia il fascino occulto dei perdenti, delusi da una folla che è come un grande circo che divora insaziabile e insensibile coloro che non vincono. Ma chi è davvero il vincitore? La fine dell’incontro è velata da misteriose ombre arcane e divine. Un finale pirandelliano, nel quale il vincitore è il perdente: ma questo possono solo saperlo un vigilante panciuto e un dio burlone».
Alessandra Crabbia
Motivazione della Giuria: «Tutto in questo racconto esprime l’inerme e triste dolcezza poetica dei miseri, degli esclusi, dei diversi, di coloro che non avendo gli strumenti degli altri, vivono ai margini della vita, ma in una magica osmosi con la natura, che li accoglie come i suoi figli più deboli, teneri, e ugualmente fulgidi nell’accettazione del fato. E gli altri, i normali, sono qui descritti in tutta la loro crudeltà infantile e inconsapevole, gli altri minano l’universo simbolico del protagonista, Alfio Cinni. Essi ferocemente distruggono il talismano che tiene lontane le paure del piccolo Cinni, un misero berretto, che soltanto per lui ha la magica valenza di allontanare gli spiriti del male. Ma questa malvagità non può prevalere: un luccicante delfino affiorerà dal mare per ridare al piccolo il sorriso. E questo ricordo, accompagnandolo per tutta la vita, sarà rappresentato dal suo piccolo tesoro di monetine da cinque lire, con impresso il meraviglioso delfino, simbolo di salvezza, purezza e speranza».
Alessandra Crabbia
Motivazione della Giuria: «La Maternità appare in questo scritto nella sua accezione più dolorosa e al tempo stesso più eterna. Solo la morte può recidere carnalmente questo legame che ha la sua santità in tutto ciò che lega visceralmente una madre al suo bambino. E come può una madre già sola e abbandonata confessare al suo sfortunato bambino, che presto la morte la ghermirà, ed egli dovrà restare solo? In un dialogo che strappa il cuore, sarà il bambino ad aiutare la mamma a rivelare quel terribile segreto, e con saggezza disincantata le darà un miracoloso coraggio di affrontare l’inesorabile. Toccante e semplice, questa prosa, ci trasporta nel mistero della vita, della morte, e dell’amore senza limiti e confini».
Alessandra Crabbia
- 7° classificata: Giuliana Rosini di Città di Castello (PG) con Clementino.
Motivazione della Giuria: «Il dramma dell’abbandono del piccolo Clementino, viene qui narrato con una vena letteraria che ricorda gli scrittori veristi. Sono le sventure del bambino che toccano il cuore del lettore. Sono i suoi sciagurati genitori ad essere descritti come in una sequenza filmica, senza condanna, soltanto con realismo lucido. Come un oggetto, il bambino passa dalla madre, alla balia, al brefotrofio. Clementino non ha doti di bellezza, e ciò che lo distingue dagli altri bambini belli, è il suo aspetto malaticcio e quel nocciolino sulla fronte, una piccola malformazione ossea. E questo suo cruccio diventa angustia, desolazione. Ma c‘è un angelo per ogni bimbo abbandonato, e quello di Clementino sarà il più splendente, azzurro e pietoso. L’autore riesce in questo racconto a usare un’affabulazione pacata, fortemente incisiva e originale».
Alessandra Crabbia
Motivazione della Giuria: «Un uomo senza memorie, se non di atrocità belliche, un uomo nomade senza identità che arriva come un predestinato in un luogo funesto e terribile, dove la morte ha lasciato il suo odore di putrefazione e scempio. Solo quel binario morto dinanzi a lui, quel terribile binario, e baracche nelle quali sembrano aleggiare i pensieri disperati e le torture di chi vi ha soggiornato. E d’improvviso l’apparizione di un ragazzo, spirito rimasto intrappolato tra il passato e il presente, tra la morte e la vita, gli ricorderà che quel luogo è Auschwitz, là dove “ i demoni si sono stancati del fuoco, là dove gli innocenti diventano cenere e si dissolvono nel vento.” In questa atmosfera surreale e drammatica l’autore sembra ripeterci instancabile: non dimentichiamo, vi prego, ciò che l’uomo riesce a fare all’uomo».
Alessandra Crabbia
- 9° classificato: Fabio Pistone di Toirano (SV) con Sogno.
Motivazione della Giuria: «In un bivacco, alcuni partigiani, stretti in una notte oscura vicino a un fuoco, tacciono i loro pensieri, le loro paure: persino i boschi sembrano avere una vita propria, muta e pericolosa. È il personaggio di Megu a spezzare quel silenzio attonito, e narrerà il sogno della propria morte, che lentamente apparirà premonitore, facendo rabbrividire i compagni. E durante il racconto, una donna bella, eterea e pietosa, si renderà visibile proprio alle spalle di Megu, che continuerà a parlare ai suoi amici senza accorgersi di questa arcana presenza dietro di lui, tra il silenzio assorto dei suoi compagni di guerriglia. Forse il destino è già indicato dai simboli onirici, o forse il contatto continuo con la propria fine, dà a questi piccoli grandi eroi il coraggio di vedere la bellezza e la pietà della morte e del suo mistero».
Alessandra Crabbia
Motivazione della Giuria: «Una sciagura improvvisa, la morte di un fratello: le voci e lo strazio cominciano a riempire la casa, la ragazza non vuole udire nulla, non vuole più vivere. Ha presentito la fine del fratello pochi attimi prima, ma ora corre verso il lago, e qui si siede sulla riva. Nessuna fede la sorregge. I morti sono morti. Nulla le riporterà mai l’amato fratello. Il non senso la strazia, e fissa le stelle riflesse nel lago cercando risposte inesistenti. D’improvviso, il nonno le appare e le si siede vicino, e in una tormentata poesia la invita a spegnere le stelle colpendole con sassi. Sopraggiunto il buio, quando la superficie del lago non riflette più alcuna luce, il nonno la invita a riaccenderle. Un grande afflato poetico e struggente pervade questo racconto, che è anche un corale invito a mantenere accese le nostre speranze e la nostra spiritualità».
Alessandra Crabbia
Risultano segnalati dalla Giuria con Attestato di merito i seguenti Autori:
- Francesco Elpidio Aimone di Ivrea (TO) con “Il ritorno”;
- Valentina Fonte di Pordenone con “Rapsodia”;
- Anna Denti di Grandola ed Uniti (CO) con “Dlen: l’amico di tutti”;
- Gabriele Falco di Mantova con “L’uomo del pollaio”;
- Angela Rizzo di Mazara del Vallo (TP) con “La promessa”;
- Virginia Fabrizi di Vigevano (PV) con “L’uomo in grigio”;
- Irene Deborah Giannini di Rho (MI) con “Il compagno di viaggio”;
- Giovanni Bellisario di Casarano (LE) con “Vania”;
- Laura Amisano di Cormano (MI) con “Pensieri”;
- Luca Piatto di Cassano d’Adda MI) con “Ipotesi”;
- Amanda Castello di Bettola (PC) con “Destini paralleli”;
- Corrado Costantino di Milano con “Momenti di Anna”;
- Marina Vio di Venezia con Il segreto di “Burian”;
- Jose Cheein di Forlì con “Lettera alla mia futura ex-moglie”;
- Silvia Pelizzari di S. Felice d/B (BS) con “Non so se sono…”
La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 10 gennaio 2004 alle ore 15,30 a Melegnano (Milano) presso il Salone Predabissi in via Frassi, 2 angolo via Predabissi.